Reati contro la persona
Lo studio penale Librace presta assistenza legale con particolare attenzione ai reati contro la persona, nei quali sono compresi tutti quei fatti che ledono o comunque mettono in pericolo i beni fondamentali dell’individuo (vita, integrità, onore, libertà etc.). In particolare, lo studio Librace, tra i delitti contro la persona, dedica particolare attenzione sia alle fattispecie classiche poste dal Legislatore a tutela della vita e dell’incolumità individuale, quali l’omicidio e le lesioni personali (colpose e volontarie), sia a quelle fattispecie che tutelano l’onore, il decoro e la reputazione dell’individuo, quale la diffamazione, nonché la libertà morale e la libertà individuale, quale la minaccia. Si ricordi che il reato di ingiuria, previsto dall’art. 594 del codice penale è stato depenalizzato con il D.L.vo n. 7 del 15 gennaio 2016. E’ importante evidenziare come alle fattispecie di reati contro la persona originariamente previsti dal codice penale si sono aggiunte, nel corso degli anni, ulteriori ipotesi di reato scaturite da una produzione legislativa volta a tutelare nuovi comportamenti criminosi che si sono sviluppati nel tempo; si ricordi, ad esempio, la Legge 66/96 in tema di violenza sessuale (legge che ha introdotto gli artt. 609 bis e ss. del codice penale) oppure la Legge 269/98 sulla pedofilia (legge che ha introdotto gli artt. 600 bis e ss. del codice penale). Da ultimo, si ricordi la Legge 38/2009 che ha introdotto la fattispecie di reato di atti persecutori, cd. “stalking”, disciplinato dall’art. 612 bis del codice penale. Lo studio penale Librace è specializzato in questo settore di reati contro la persona garantendo la propria difesa altresì nei procedimenti penali aventi ad oggetto il reato di violenza sessuale anche nei casi in cui restino coinvolti soggetti di minore età.
Reati contro la pubblica amministrazione
Lo studio penale Librace è da sempre dedito all’approfondimento, nell’evoluzione legislativa e giurisprudenziale, dei reati contro la Pubblica Amministrazione nel duplice comportamento dei pubblici ufficiali e dei privati.
Il concetto penalistico di “Pubblica Amministrazione”, desumibile dalle norme incriminatrici previste dal nostro Ordinamento giuridico, è certamente diverso e molto più ampio rispetto all’accezione del diritto pubblico.
La tutela penale nel settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione, infatti, abbraccia tutte le attività funzionali, non soltanto amministrative in senso stretto, poste in essere dal pubblico ufficiale (o dall’incaricato di un pubblico servizio) ovvero quei comportamenti posti in essere dal privato nella duplice forma di una condotta concorrente con il soggetto qualificato o di una condotta autonoma che violi gli interessi superiori dello Stato al normale funzionamento ed al prestigio della Pubblica Amministrazione, oltre che quello concernente la libertà morale e l’incolumità fisica del pubblico ufficiale.
In riferimento a tali reati contro la Pubblica Amministrazione, lo studio penale Librace è specializzato, in particolare, nei delitti di peculato, concussione, corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti, nonché nei delitti di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e di resistenza a un pubblico ufficiale.
Reati di falso
Lo studio penale Librace ricomprende tra le proprie specializzazioni i delitti contro la fede pubblica ed in particolare i reati di falso.
Con il termine “falso” si intende una situazione idonea a far apparire la realtà diversa da quella che è veramente, allo scopo di produrre un giudizio contrario al vero.
Nello specifico, i reati di falso, si distinguono in due categorie: “falso materiale” che consiste in una contraffazione documentale (cioè la creazione di un documento da parte di colui che non ne è l’autore), ovvero in un’alterazione consistente nella modifica del documento originale; “falso ideologico” che si verifica allorquando l’atto è falsificato nella sostanza, ovvero nel contenuto ideale.
L’oggetto giuridico dei reati di falso è da individuare nella “fede pubblica” intesa, fin dalla dottrina più remota, come la fiducia che la società ripone negli atti, documenti, segni e forme esteriori ai quali l’ordinamento giuridico attribuisce un valore importante.
In tema di reati di falso, appare doveroso ricordare come la Legge 23 dicembre 1993 n. 547 (“Modifiche ed integrazioni alle norme del codice penale in tema di criminalità informatica”) abbia esteso l’ambito di applicazione della normativa in tema di falsità documentali anche ai documenti informatici, mediante l’introduzione dell’art. 491 bis del codice penale, ai sensi del quale, per “documento informatico” s’intende qualunque supporto informatico contenente dati o informazioni aventi efficacia probatoria. Il documento informatico, è bene precisarlo, rimane tale indipendentemente dalla sua riconoscibilità ovvero dalla sua attribuibilità ad un soggetto determinato.
In ordine alle falsità documentali, appare opportuno evidenziare che l’azione/condotta si svolge su scritti che vanno sotto il nome di documenti (atti pubblici o scritture private). Affinchè, infatti, si possa parlare di documento è necessaria la forma scritta. Il documento oggetto di tutela penale nei reati di falso deve, dunque, necessariamente provenire da un soggetto determinato ed essere allo stesso riconducibile.
Si evidenzia, da ultimo, che il D.Lgs. 15 gennaio 2016 n. 7, ha abrogato (depenalizzato) l’art. 485 del codice penale, ovverossia la “Falsità in scrittura privata” che, pertanto, non è più prevista quale reato perseguibile penalmente.
La falsità in atti, sia essa materiale che ideologica, rappresenta un settore di particolare interesse per lo studio Librace che presta la propria assistenza in favore sia di pubblici ufficiali che di privati.
Reati informatici
Già a partire dagli anni ’70 vi è stato un grande cambiamento nel settore delle comunicazioni grazie all’avvento delle tecnologie informatiche, che se da una parte hanno consentito di sviluppare nuove forme di relazioni sociali, dall’altra hanno favorito la commissione di illeciti generando il fenomeno del cd. computer crimes (crimine informatico).
I reati informatici, dunque, rappresentano il risvolto negativo dello sviluppo tecnologico dell’informatica e della telematica.
I sistemi informatici rappresentano un’espansione ideale dell’area personale del soggetto, garantita sia dall’art. 15 della Carta Costituzionale (“libertà e segretezza della corrispondenza”) sia dell’art. 21 della medesima fonte del diritto (“libertà di manifestazione del pensiero”).
Dunque, Internet è considerato oramai uno strumento che consente lo sviluppo della personalità dell’individuo al punto da essere considerato, da una parte della dottrina, un nuovo diritto sociale.
Posto che un documento caricato su internet esce dalla sfera esclusiva del suo autore, si pone il problema del regime delle eventuali responsabilità del provider in considerazione del delicato bilanciamento tra la libertà di espressione dell’individuo/autore ed i diritti fondamentali degli altri individui come l’onore, la reputazione, la sicurezza pubblica, la riservatezza e la protezione dei minori.
A partire dagli anni ’90, infatti, si è avvertita l’esigenza di dotarsi di leggi specifiche in materia di tutela informatica, come la legge 197/91 che, all’art. 12, punisce l’indebito utilizzo di carte di credito; ma è con la legge 547/93 che si pongono le basi per una reale lotta al crimine informatico. Le aree di intervento di tale legge, infatti, hanno riguardato, tre le altre, le frodi informatiche e le falsificazioni di documenti informatici.
Ed ancora, l’utilizzo improprio degli strumenti informatici e telematici ha determinato la nascita e l’allarmante sviluppo del fenomeno del cyberbullismo, inteso quale “attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante gli strumenti della rete”.
Lo studio penale Librace dedica grande attenzione al settore dei reati informatici ritenendo che attualmente costituisca la nuova piattaforma “criminale”, ove possono più facilmente verificarsi condotte di reato.
Violenza domestica e familiare
La violenza domestica e familiare è purtroppo oggi un fenomeno molto diffuso e può manifestarsi in molteplici forme: dall’abuso psicologico, fisico e sessuale fino a ricomprendere varie forme di comportamenti finalizzati a controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare. Tale fenomeno, ovviamente, è quasi sempre accompagnato anche da gravi comportamenti che degenerano in deprivazioni economiche, acuendo conseguentemente situazioni già di per sé profondamente drammatiche.
La violenza domestica e familiare si concretizza in specifiche condotte quali le percosse, le lesioni, le minacce, gli insulti, i ricatti, le umiliazioni, la derisione, l’imposizione violenta dei rapporti sessuali, ecc.. Le deprivazioni economiche inoltre possono concretizzarsi in una riduzione al minimo del denaro di cui disporre, nel controllo asfissiante sul suo uso, nel prosciugamento del conto bancario, nel coinvolgimento forzato in spericolate operazioni finanziarie, nel mancato pagamento dell’assegno stabilito dal giudice in sede di separazione legale.
Il dilagare sempre più crescente di questo fenomeno ha spinto recentemente il legislatore ad introdurre una nuova norma ad hoc. Ed infatti, con il Decreto Legislativo n. 21 del 1 marzo 2018, è stato introdotto nel codice penale l’art. 570 bis. La nuova norma, entrata in vigore il 6 aprile 2018, punisce specificamente la “violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio”.
Lo studio penale Librace offre tutela legale nell’ambito di tale delicato settore della violenza domestica e familiare, occupandosi in particolare dei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare e di maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Reati contro il patrimonio
Lo studio penale Librace offre le proprie competenze anche in riferimento ai reati contro il patrimonio, considerando di estremo interesse il rapporto di stretta accessorietà e/o contiguità che si verifica tra questi istituti penalistici e le principali categorie di diritto civile quali la proprietà, il possesso, la detenzione ecc..
Alla luce delle interferenze tra l’oggetto di tutela delle norme penali con gli istituti civilistici, l’aspetto di rilievo in ordine a tale tipologia di reati attiene al limite di autonomia, e dunque di operabilità della tutela penale, riconosciuta nelle singole fattispecie giuridiche, rispetto alla protezione del patrimonio garantita dagli istituti civilistici.
Nella pratica, purtroppo, i reati contro il patrimonio hanno certamente grande rilevanza in quanto di fatto sono quelli più frequenti, rappresentando la gran parte del fenomeno della cd. criminalità diffusa.
I reati contro il patrimonio, infatti, offendono in via esclusiva o principale diritti soggettivi o interessi a contenuto economico-patrimoniale, facenti capo a persone fisiche o giuridiche.
Per questi motivi, lo studio penale Librace offre la propria competenza in tema di reati contro il patrimonio, con particolare riguardo ai reati di truffa ed appropriazione indebita.
Colpa medica
Lo studio penale Librace ha da sempre approfondito il campo della colpa medica ben comprendendo quanto sia divenuta fallace, soprattutto negli ultimi tempi, la tutela giuridica in questo settore.
Ci troviamo al cospetto di una vera e propria pandemia del fenomeno con profonde ripercussioni, ovviamente negative, nel sistema giuridico e giudiziario.
Nell’ambito del settore della colpa medica, infatti, si è verificata una evoluzione legislativa sfociata, da ultimo, nella cd. Legge Gelli – Bianco (L. 24/2017) entrata in vigore l’1 aprile 2017. Tale legge ha introdotto una nuova norma nel codice penale, l’art. 590 sexies, recante il titolo “Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”.
La nuova disciplina, che ha abrogato l’art. 3 della previgente “Legge Balduzzi”, contrariamente a quest’ultima, ha dunque collocato la responsabilità penale del medico all’interno del codice penale anziché in una legge speciale.
La colpa medica, intesa quale responsabilità penale dell’esercente la professione sanitaria, così come configurata nella nuova formulazione codicistica, ha lasciato aperti molteplici dubbi interpretativi, demandando tale delicato compito chiarificatore alla giurisprudenza di legittimità.
Ed infatti, la recente pronuncia della Sezioni Unite in tema di colpa medica (n. 29 del 21.12.2017 – 22.02.2018) ha delineato l’interpretazione normativa del nuovo articolo 590 sexies del codice penale, posto al centro di un lungo dibattito tra dottrina e giurisprudenza.
Lo studio penale Librace fornisce assistenza legale in materia di colpa medica ponendosi, con sguardo bilaterale, nell’ottica sia del paziente che dell’esercente la professione sanitaria.
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